Shakira. La rockera dai piedi scalzi: L'infanzia




Tutte le favole iniziano con “C’era un volta...” e allora iniziamo il racconto di questa favola in questo modo.
C’era un volta una bambina, di nome Shakira, un nome di origine araba (deriva da Shukra) che significa “piena di grazia”; è tutto nel nome, dicono gli inglesi, e quel nome già predestinava Shakira ad un futuro “pieno di grazia”. La grazia non significa solo essere carini, educati, avere portamento, tutte qualità che la protagonista di questo libro ha dimostrato di avere. La grazia è un particolare stato di ispirazione, un dono. È in giornata di grazia, si dice di un atleta, un tennista od un calciatore (e cito non a caso i due sport preferiti da Shakira) che, in quella giornata, esegue colpi o giocate perfette. La grazia corrisponde quindi all’ispirazione, ma dipende anche da un rapporto privilegiato con le sfere celesti, con la Divinità. O da qualche musa ispiratrice, che dona alla persona quella particolare grazia, quel particolare talento che la contraddistinguerà nel corso della propria vita.
Come mai Shakira, nata in Colombia, per la precisione nella città di Barranquilla, il 2 febbraio del 1977, porta un nome arabo e non spagnolo? La risposta sta nelle origini paterne. Suo padre è difatti di origini libanesi, il suo nome completo è William Esteban Mebarak Chadid. Don William è nato a New York, ma dopo breve tempo la famiglia si trasferì a Barranquilla. La madre, invece, è nata a Barranquilla, è di origini spagnole con qualche parentela in Italia, in Sicilia per la precisione, e il suo nome completo è Nydia del Carmen Ripoll Torrado. I genitori scelgono per la figlia quindi il nome di Shakira come primo nome ed Isabel come secondo. Il nome completo di Shakira è quindi Shakira Isabel Mebarak Ripoll, dal momento che in Colombia, come in molti altri paesi di lingua spagnola, si porta anche il cognome della madre.
Il padre è stato una figura chiave per la formazione culturale ed artistica di Shakira. Si tratta di una persona di buona cultura letteraria, orgoglioso delle proprie origini libanesi, orgoglio che ha trasmesso alla figlia e che per un lungo periodo ha avuto un negozio di gioielleria a Barranquilla,
Non meno importante è stata Nydia, la madre di Shakira, che ha trasmesso alla figlia la fede cattolica, ed è stata la prima ad accorgersi del talento artistico della figlia. I genitori di Shakira sono molto diversi fra loro, ma si completano a vicenda, e lei stessa ha sintetizzato il loro rapporto in questo modo “Mio padre è un idealista, mia madre una realista, e perciò in casa mia ho trovato sia la terra che l’aria. Mio padre è la follia e mia madre è la saggezza”.
La piccola Shakira non cresce da sola, ha difatti la bellezza di 8 tra fratelli  e sorelle, la maggior parte nati da un precedente matrimonio del padre. Il più grande dei suoi fratelli è morto prima ancora che lei nascesse, gli altri 5 fratelli si chiamano rispettivamente Alberto, Moises, Tonino, Antonio e Edward. Le due sorelle sono Lucy e la più giovane Patricia. Il più vicino a Shakira è Tonino, che la segue praticamente dagli esordi, sia come tour manager che come guardia del corpo. Tonino è sposato ed ha una figlia, ormai adolescente.
Barranquilla, la città natale di Shakira, è, con oltre un milione di abitanti, la quarta della Colombia per numero di abitanti. Barranquilla  è una città di mare, affacciata di fronte all’oceano Atlantico ed è la  capitale del dipartimento atlantico.  La città, fondata durante il diciassettesimo secolo, appare piena di contraddizioni, è cresciuta nel tempo affastellando grattacieli e grandi caseggiati moderni in mezzo a quartieri popolari fatti di vecchie case, mentre la ricca borghesia abita palazzi in stile ottocentesco costruiti con la tipica architettura latinoamericana. Shakira cresce e passa la sua infanzia ed adolescenza nel contesto di una società come quella colombiana dove la povertà è estremamente diffusa, difatti ad oggi ancora un terzo abbondante dei colombiani vive sotto la soglia di povertà, concentrata soprattutto nei distretti rurali. La Colombia è un paese con un altissimo livello di conflittualità e violenza. La guerra civile è iniziata ufficialmente nel 1964 con la nascita della FARC, organizzazione militare di estrema sinistra, ma è dal 1948 che vi è una strisciante guerra civile, con uccisioni di leader politici delle opposte fazioni. La Colombia nei primi anni 80 vede anche lo sviluppo del cartello di Medellin, una delle più grandi organizzazioni criminali mondiali, che controlla il traffico di cocaina dividendolo con le organizzazioni paramilitari di destra, impegnate nel combattere la guerriglia di sinistra ma anche nell’assassinare a sangue freddo giornalisti e sindacalisti o semplici cittadini che osano sfidare i loro affari o quelli delle multinazionali che li sovvenzionano.

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