La ragazza dai piedi scalzi


Come abbiamo visto Shakira si scontra con tutte le difficoltà che può incontrare una giovane cantante. Lo scarso successo di vendite, le critiche che le piovono addosso, la voglia di dare una mano alla famiglia sul piano economico la dirottano temporaneamente verso una improbabile carriera di attrice e questa sembra portarla lontana dal suo vero amore: la musica. Tuttavia è proprio il capo della Columbia che la convince a proseguire e le assicura il massimo dello sforzo per poter finalmente emergere. Così le viene messo a disposizione un giovane e talentuoso produttore, Luis Ochoa, capace di cogliere e valorizzare le istanze musicali che la giovane barranquillera non è riuscita a far emergere nei dischi precedenti. Soprattutto dà fiducia a Shakira e la incoraggia a tirare fuori il suo lato ribelle e rock.
L’incontro con Ochoa nasce da un episodio legato alla canzone Dónde Estàs Corazon. La giovane cantante era stata scelta per una antologia di canzoni intitolata Nuestro Rock dedicata ai talenti emergenti della nuova musica colombiana. Si trovò quindi nella posizione di dover scrivere una nuova canzone, a meno di riciclare una vecchia canzone di Peligro, album che non l’aveva soddisfatta. Mentre era di ritorno con l’autobus da una delle registrazioni televisive viene colta dall’ispirazione e si mette a scrivere alcune strofe, che poi completa una volta giunta a casa. Successivamente si reca allo studio discografico e qui incontra Ochoa, che curava gli arrangiamenti del disco, gli spiega la sua idea di canzone, Ochoa aggiunge la musica ed insieme decidono l’arrangiamento.
La miscela artistica e creativa risulta essere vincente. Infatti di tutto il disco, Dònde Estàs Corazon risulta l’unica ad aver successo: la canzone viene passata costantemente dalle radio, e presto diviene un piccolo tormentone, il primo di una lunghissima serie per la cantautrice di Barranquilla.
E’ quindi con grande entusiasmo e piena fiducia che Shakira intraprende la collaborazione con Ochoa anche per l’uscita del suo terzo disco, un disco in cui Shakira per la prima volta riesce ad avere quel controllo artistico a cui ha sempre aspirato.
Difatti rispetto al disco precedente c’è una partecipazione di Shakira al lavoro molto maggiore, le canzoni sono tutte scritte da Shakira e da Ochoa, con l’unica eccezione di Te espero sentada, scritta unicamente da Shakira. Risultato di questo lavoro psicologico e musicale al tempo, è Pies Descalzos, un disco molto più personale ed originale dei precedenti, un disco con chiare influenze della musica folk latinoamericana, ma in cui si intravedono riferimenti agli artisti preferiti dalla giovane colombiana, da Bob Dylan ai Nirvana ai Rolling Stones, sebbene vi siano anche delle concessioni alla musica più commerciale (vedasi l’arrangiamento di Dònde Estàs Corazon) è in ogni caso un lavoro di ben altro spessore rispetto ai precedenti, che pure avevano i loro momenti di interesse, e che ha nel brano Pies Descalzos suenos Blancos  il suo manifesto di intenti.
Una chitarra acustica introduce la voce di Shakira, che recita il ritornello prima che un riff di chitarra elettrica dia il via alle danze


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